Festa Patronale Madonna della Provvidenza
Le prime tracce del culto della Madonna della Provvidenza risalgono al 1747, manifestandosi inizialmente in una forma esclusivamente liturgica. La prima vera e propria manifestazione pubblica e processionale si concretizzò nello stesso anno, il 1747, grazie all'iniziativa dei fedeli che, l'anno precedente, avevano acquistato una statua e ottenuto dal vescovo l'autorizzazione per una processione lungo le vie del borgo.
La devozione raggiunse il suo culmine di fervore nel 1792, quando un evento di natura miracolosa legò indissolubilmente la figura della Madonna alla protezione della comunità: la statua, portata in processione di fronte al fronte lavico, avrebbe miracolosamente arrestato l'avanzare della lava. In memoria di questo prodigio, nel 1861 i fedeli eressero sul luogo dell'evento del 1792 un monumentale altare, che custodisce ancor oggi la statua originaria. Nello stesso periodo, una nuova statua in legno ottocentesca fu realizzata appositamente per essere portata in processione, e i festeggiamenti vennero spostati alla seconda domenica di agosto, data in cui si svolgono tuttora.
Il sabato precedente questa data è dedicato al ringraziamento alla Vergine Santissima. La giornata inizia con la Messa dell’aurora, celebrata presso la stele votiva di Piano dell’Acqua, luogo dove nel 1992 fu invocata ancora una volta la protezione dalla minaccia della lava. La sera, un corteo a cui partecipano le autorità civili e religiose della cittadina raggiunge in processione l'altare monumentale della Madonna, dove il parroco rievoca il miracoloso arresto della lava del 1792. Al ritorno in chiesa, si svolge il rito della svelata del simulacro, seguito dall’omaggio floreale.
La domenica è il giorno della festa liturgica, celebrata con il Solenne Pontificale. I festeggiamenti culminano nella serata del lunedì, quando, dopo una messa sul sagrato della Chiesa Madre, il simulacro viene portato in processione fuori dal portale maggiore della chiesa su un fercolo ligneo. La processione si snoda lungo le principali vie della città, accompagnata dal suono delle campane, dalla musica della banda e dai fuochi d'artificio.
Altre feste
Zafferana Etnea vanta un ricco calendario di celebrazioni religiose e tradizionali che si snodano durante l'anno, affiancandosi alla festa patronale principale. Uno degli appuntamenti è la celebrazione del Compatrono, Sant’Antonio Abate, i cui festeggiamenti si svolgono in prossimità della festività liturgica del 17 gennaio. Queste celebrazioni sono caratterizzate dalla tradizionale benedizione degli animali sul sagrato della Chiesa Madre e dalla solenne processione del ligneo simulacro del Santo per le vie del borgo.
Degni di nota sono i riti della Settimana Santa che rappresentano un momento di intensa spiritualità che culmina il Venerdì Santo. In questa giornata, una toccante processione porta per le vie del paese i simulacri del Cristo Morto, dell’Addolorata e dell’apostolo San Giovanni. Il corteo si conclude nella chiesa succursale della Madonna delle Grazie, dove viene allestito un artistico Sepolcro che rimane aperto e visitabile dai fedeli fino al giorno della Resurrezione.
Infine un momento atteso da tutta la popolazione sono le festività natalizie, che uniscono fede e storia locale. La Notte di Natale è segnata dall'accensione del tradizionale Ceppo di Natale “u ‘zuccu”, una pratica che rievoca l’arte degli antichi "fussuna" realizzati dai carbonai, poichè la realizzazione del carbone era storicamente uno dei principali mestieri degli abitanti di Zafferana.
Sempre durante la Messa di Mezzanotte, viene svelato l’artistico presepe. Il giorno seguente, il 26 dicembre, la Schola Cantorum Ætnensis propone il celebre Concerto di Natale, un evento che si tiene ininterrottamente da oltre un quarantennio. Il culmine delle festività si raggiunge il giorno dell’Epifania con la processione del Bambinello.